Brancher ed il legittimo impedimento

12 07 2010

Finalmente torno a scrivere dopo tempo immemorabile che ho dovuto dedicare (con proficuo) allo studio. Torno e vedo che poco è cambiato. E quel poco che è cambiato, è cambiato in peggio. Assistiamo ad un Governo che ha una maggioranza elevata che è distrutto al proprio interno e che necessita della fiducia per fare le leggi, ed assistiamo anche a ministri praticamente inutili  che vengono nominati e che il giorno dopo invocano il legittimo impedimento proprio prima di un’udienza al Tribunale. E’ un caso, forse? Scajola Ministro dello Sviluppo Economico si è giustamente dimesso pressato dallo scandalo degli appalti, e il Ministero resta ancora vacante. Bertolaso è stato travolto anch’egli da un altro scandalo legato a quello di Scajola, e Brancher viene nominato ministro delle mozzarelle solo per invocare il legittimo impedimento.

Ad onor del vero c’è da dire che la situazione si è risolta al meglio perché nell’arco di pochi giorni il Ministro per gli Affari Inutili ha lasciato il proprio incarico, è andato all’udienza del suo processo e ha rassegnato le dimissioni. Tutto bene?Non proprio, perché rimane qualche altro interrogativo in sospeso. In primis: il Ministro per l’Attuazione del Federalismo è davvero necessario?La controprova la vedremo tra poco, perché se il Governo ritiene tale Ministero importante allora nominerà un sostituto, altrimenti avremo la controprova che il Ministero era stato creato ad hoc per salvare un amico dal processo giudiziario. Inoltre, altra ragione che mi fa pensare all’inutilità del Ministero risiede nel fatto che l’Attuazione del Federalismo può essere gestita tranquillamente dal Ministero del Federalismo che già esiste. Dunque, sarebbe solo un doppione!In secondo luogo ciò che mi preoccupa è anche che il Ministro sia stato nominato dal presidente della repubblica. Per carità, non è un fatto eccezionale, ma tutti i Ministri vengono nominati dal Presidente della Repubblica, il quale a mio avviso, dovrebbe verificare se esistono problemi con la carica, se la nomina può essere tralasciata oppure se non è opportuno (come in questo caso) nominare ministro una persona che deve presenziare ad un’udienza!Ma allora, dov’è il Capo dello Stato?Perché, ok, ce la possiamo prendere col Governo e con Berlusconi, ma poiché il Premier propone solo i nomi dei Ministri, mentre a nominarli è il Presidente della Repubblica, permetterete che qualche sospetto mi venga e mi faccia pensare che chi sta al Quirinale non sia attento od oculato nelle proprie scelte?Terzo profilo di problematicità riguarda Fini. In una litigata pubblica con Bondi ho avuto modo di concordare con le parole di Fini quando dice che così facendo si dà l’impressione che un Ministro venga nominato al solo scopo d’impossibilitarlo a presenziare ad un’udienza. Difatti, più che il sospetto qua c’è la semi certezza, perché viene nominato un Ministro in un Ministero inutile, poco prima di un’udienza, il quale sfrutta il legittimo impedimento. Permettete che anche ad una persona “faziosa” come me qualcosa puzzi di bruciato?Permettete che ci sia qualcosa che non mi quadra e che mi fa pensare che forse si utilizzi il legittimo impedimento a priori piuttosto che a posteriori?

Io sul legittimo impedimento sono stato sempre favorevole, perché ho sempre ritenuto che in Italia i processi contro le persone fossero prima mediatici e poi (forse) giudiziari. Nel frattempo si screditano persone e politici che poi, magari, vengono assolti. Nel frattempo li si sottopone a gogne mediatiche. Avevo tuttavia dimenticato nella più elevata ingenuità che ogni tanto traspare dai miei pensieri che il legittimo impedimento potesse essere utilizzato a priori per essere nominati e rifugiarsi dietro a questo scudo. Pensavo che nessuno avesse avuto la faccia tosta (si, dai, chiamiamola così…) di farsi nominare solo per non essere processato. Invece, mi devo nuovamente ricredere in questo Paese delle meraviglie e delle sorprese!Inoltre, Brancher su un’intervista che ho letto di sfuggita fra un esame e l’altro si lamentava del fatto che tutti gli fossero contro e che su di lui era stata sfogata la delusione post mondiale. Al che mi son domandato che cosa c’entrasse la delusione post Mondiale col fatto che tutti attaccano Brancher. Cioè: si, per carità, ho capito cosa volesse lui dire, ma non credo sia nemmeno lontanamente ipotizzabile che gli italiani sfoghino la loro delusione calcistica contro il povero malacapitato!Forse, ma è solo una stupida ipotesi, se tutti gli danno contro è perché tutti si sono accorti che qualcosa puzza di bruciato e che la nomina di Brancher non è poi così pacifica e tranquilla ma nasconde dietro di sé una vergognosa amoralità che nemmeno dovrebbe entrare nei Palazzi della politica e che, invece, è già presente da tanto e tanto tempo.

Altro aspetto deludente/preoccupante: la reazione dell’opposizione a seguito delle dimissioni di Brancher. Per voce di Franceschini il pd ha esultato come avessero vinto una battaglia personale, quando ormai tutti si opponevano alla nomina del Ministro e, in realtà, l’opposizione ha fatto ben poco. Forse, le dimissioni sono scaturite da un malessere bipartisan visto che anche il Pdl si stava accorgendo della cazzata fatta e di come tale cazzata potesse rovinare in qualche maniera l’immagine del partito. Ma allora, che c’entra l’opposizione in questo caos?La risposta più pertinente è: Niente, come sempre. L’opposizione non c’entra nulla, alla stregua dello 0, perché l’opposizione che attualmente l’Italia si ritrova è in grado di fare ben poco e non riesce a portare avanti battaglie personali, ma solo qualche presunta vittoria che, però, non è a loro attribuibile. Ecco, chiunque può prendersi i meriti di aver portato alle dimissioni Brancher tranne il Pd. E il fatto che il Partito Democratico esulti per queste cosucce la dice lunga secondo me sullo stato di salute del partito (in primis) e più in generale della politica italiana che si ritrova priva di un’opposizione qualsiasi. Anzi, quella che ha è meglio se non ce l’avesse poiché è assolutamente incapace di discernere ciò che può essere assimilabile ad una vittoria personale, da ciò che invece è considerabile come vittoria comune. Quella di Brancher è una vittoria comune, una vittoria del popolo italiano. Tuttavia, emersi questi profili piuttosto critici c’è veramente da riflettere su ciò che stiamo costruendo, perché come ho fatto notare qua non è un problema di destra e sinistra (troppo facile ricondurre alla destra o alla sinistra) ma è un problema di mentalità visto che la sinistra esulta per vittorie non proprie e questo forse è preoccupante almeno quanto la nomina di un Ministro delle Mozzarelle, perché vuol dire che è disposta ad appropriarsi di vittorie altrui, in mancanza di successi propri.





Fini, Berlusconi e la possibile scissione

19 04 2010

Perbacco se non era come avevo detto!Anzi, a dire il vero è addirittura peggio di quel che pensavo!In data 24 novembre 2009 quando Fini venne attaccato da “Il Giornale” e quando cominciò questa sua strana quanto poco credibile conversione centrista, scrivevo che io diffidavo profondamente di Fini perché aveva dato già modo di dubitare della sua persona in passato (per l’articolo si veda a https://spazioalmaso.wordpress.com/2009/11/24/doppi-fini/). E ora non posso certe smentirmi!O meglio: potrei se Fini me ne desse il motivo, ma poiché il suo spostamento verso il centro non è diminuito ma è anche aumentato, allora non posso che continuare a dubitare della sua persona e a storcere il naso. Soprattutto in questo momento in cui Fini minaccia una scissione interna al Pdl a causa di una convivenza forzata con la Lega.

Io non nego che uno possa fare anche discorsi ragionevoli e possa nel tempo spostarsi verso il centro. Ma che a farlo sia proprio Gianfranco Fini, braccio destro di Giorgio Almirante del MSI, trasformatosi in An e successivamente confluito nel Pdl mi lascia profondamente perplesso!Già spostandosi dall’estrema destra al centro-destra aveva lasciato degli scontenti, perché io ricordo nitidamente i manifesti di Forza Nuova che invitava le persone a “Non fare come lui” con annessa foto di Fini. Era il 2002, anno in più anno in meno, e io ero in terza media. Ora è il 2010 e sono al secondo anno di università, e la scia di scontenti che si lascia alle spalle aumenta di anno in anno. Certo, per acquisire certi risultati, e per spostarsi verso il centro (o altrove) lasci sempre degli scontenti; ma quando si parla di Fini io arriccio semplicemente il naso perché non so mai se credergli o se essere malizioso e pensare che una frase giusta, di principio, piuttosto che un’azione corretta la dica o la svolga solo per interesse personale, per mettersi in luce, o per ambire ad altre cariche. Ho sempre avuto il sospetto che Fini, facendo confluire An nel Pdl ambisse al “trono” e alla successione di Berlusconi. Questo era il mio pensiero principale. Poi, certo, ci potrebbero essere altre ragioni che indurrebbero Fini a stare un po’ di qua e un po’ di là, come il voler raccogliere i consensi anche a sinistra per poter essere eletto al Colle un giorno, piuttosto che voler formare un movimento all’interno del partito!Le ragioni, se vogliamo trovarle, ci sono, e col suo passato poco chiaro e i suoi repentini cambi di direzione, Gianfranco Fini ha rappresentato sempre una mina vagante, una sorta di incognita. Quando dall’estrema destra si è spostato verso destra, l’ha fatto perché ha capito che c’erano maggiori consensi da ottenere nell’area moderata. Quando ha rinnegato il proprio passato fascista, parlando delle Leggi razziali fasciste e della dittatura mussoliniana l’ha fatto perché ha capito che così facendo si poteva cancellare dagli occhi e dalla menta delle persone quell’idea di un Gianfranco Fini fascista. In questa maniera, “depurandosi” poteva ottenere altri consensi. E quando poi ha aderito al pdl può averlo fatto per ambizione personale più che per convinzione!

Il problema, ahimè, è che un vero Pdl in Italia non esiste!Il Pdl di cui tanto si parla non è altro che Forza Italia e An che si riuniscono dal punto di vista della forma ma che restano divisi nella sostanza. E’ un voler chiamare con un nome unico due partiti non proprio uguali!E le avvisaglie le abbiamo avute subito, se pensiamo che già dall’inizio nel Pdl si distingueva tra la corrente An e la corrente FI, oppure tra berlusconiani e finiani!Insomma, chi vogliono prendere in giro, coloro che a destra come a sinistra creano super partitoni utili per qualche anno mantenendo al loro interno divisioni profonde???E soprattutto: quanto stolti sono coloro che votano pdl pensando che sia un nuovo soggetto politico?Io ho sempre diffidato dei partitoni, e solo spulciando in questo blog potreste accorgervene!A destra come a sinistra all’interno del Pd e del Pdl l’aria è tesa, tesissima, perché un vero partito non esiste. E’ stata fatta un’alleanza di comodo, ma non un’alleanza di ideali, e questo alla fine crea, appunto profonde divisioni. Nel Pd esistono i comunisti, i democratici, i socialisti, i cattolici e via dicendo. Lo stesso nel pdl!Certo, non esisteranno i comunisti o i socialisti, ma ci saranno ex fascisti ed ex aennini!La forma cambia, ma la sostanza resta quella. Se Fini intende creare due gruppi parlamentari, allora perché è entrato nel partito?Non poteva starsene bello e beato con An e proseguire dritto per la retta via?Se avvengono i due gruppi parlamentari è come se assistessimo ad un’unione di comodo: marito e moglie che dormono in letti separati per non divorziare. Bel partito, davvero!!!

O le acque si calmano, oppure a questo punto è meglio andare al voto con alleanze chiare ed assetti ben stabiliti. A Fini non va giù la Lega?Bene, prenda, se ne vada e faccia una bella alleanza con Casini e Rutelli, poi vedremo cosa saprà combinare!La Lega si è dimostrata, nel tempo, ben più affidabile per il Cavaliere di altri alleati poco onesti e sinceri, quali Casini oppure Fini stesso. Io credo che se Fini mettesse la discussione nei termini “O la Lega o me”, il Cavaliere ascolterà maggiormente la Lega che ha un bacino di voti ampio, piuttosto che Gianfranco che ha il suo manipolo di uomini, certo, ma che non è in grado di assicurare flussi elettorali cospicui. Se però la situazione e i problemi persistono, allora si vada con molta dignità e abbassando la testa nuovamente alle urne. Il popolo si era espresso in favore del Pdl, ma non di un Pdl che tornava ad essere FI + An, dunque se non c’accordo all’interno dello stesso partito (si badi bene: non della maggioranza ma del partito) si spieghi il tutto ai cittadini e si chieda loro di riesprimersi. Pensare di poter governare altri tre anni con gruppi parlamentari diversi, che potrebbero far crollare da un giorno all’altro la maggioranza non sarebbe certo un buon governo!Dunque, poiché non si dovrebbe governare a singhiozzo, ma con passo spedito e rapido senza perdersi in inutili chiacchiere, si richieda al popolo da chi vogliono farsi rappresentare. Punto. Se la situazione non viene risolta internamente, questa è l’unica via praticabile. Ma se non si riesce a governare con una maggioranza solida come quella che ha avuto in questa legislatura Berlusconi, allora ditemi voi cosa è necessario in Italia per poter governare per cinque anni di fila senza rimpasti e senza niente!Perché è dal Dopoguerra, signori miei, che si va avanti a singhiozzo tra un Governo provvisorio, un altro che dura un anno e un altro che cade presto. In tempo di crisi ci vorrebbe un governo solido, non un governo disintegrato al proprio interno!E questo lo dico perché quando andai ad una riunione del Pdl a novembre/dicembre, ricordo nitidamente come la corrente forzista ce l’avesse a morte con Gianfranco Fini, e molto probabilmente sarà accaduto il viceversa. Mi ri-domando, allora perché questa unione, perché formare un unico partito ben sapendo che le correnti interne erano ancora due???Io mi considero un leghista di destra, e mi dispiace enormemente per la situazione attuale. Tuttavia questo non mi impedisce di vedere la situazione serenamente ed obiettivamente e di scartare le giustificazioni date dal pdl, secondo le quali anche questi scontri sono dimostrazioni di altissima democrazia, perché è con lo scontro e il dialogo che ci si arricchisce internamente. Balle!Tutte balle!Qua sembra più una sorta di faida, e un’unione di comodo che non riesco ad accettare. Il Pdl al pari del pd durerà finché i politici si saranno stancati del loro giocattolino (il mega partitone) e decideranno di voler il giocattolino precendente (nella fattispecie FI, An, Ds, Margherita, Psi,….). Per quanto mi riguarda i mega partitoni dovrebbero essere messi al bando, in quanto non garantiscono governabilità ma spesso aumentano l’incertezza e soprattutto raccontano un mucchio di bugie alla popolazione!





La discrepanza quale ragion d’essere

6 04 2010

Ricordo ancora lucidamente le prime puntate di Annozero di questa stagione, che si aprirono tra mille polemiche e critiche. A settembre quando la trasmissione prese il via dopo la pausa estiva, c’era tante carne da mettere al fuoco: si doveva parlare di Berlusconi, delle escort, del lettone di Putin, di Tarantini, poi lo scandalo della regione Puglia, poi è arrivato Marrazzo coi trans, e così via. Le prime cinque sei puntate di Annozero che io ho seguito, hanno riscosso notevole successo per almeno due motivi: innanzitutto erano avvenuti fatti di cronaca politica molto gravi ed importanti; e poi si è quasi interamente parlato di Berlusconi. E Santoro sa bene (perché è tutto meno che stupido) che il semplice nome di Berlusconi attira molte persone, paradossalmente attira più anti-berlusconiani che berlusconiani stessi. Ad ogni modo, parlo di Annozero, perché quando pochi giorni fa Frisullo, ex assessore della Regione Puglia è stato accusato, mi è venuto immediatamente in mente una di quelle puntate di inizio stagione di Annozero che, a mio avviso, ben esemplificava come in Italia vi sia una sorta di discrepanza e difformità nei giudizi che si danno alle persone od ai partiti.

In estate nasce lo scandalo Tarantini: dalle intercettazioni viene condotto in carcere un rampante industriale pugliese che commerciava in protesi e strumenti medici che avrebbe, secondo l’accusa, fatto favori ai politici affinché i propri prodotti fossero preferiti alla concorrenza. Tarantivi ben sapeva che molto spesso in Italia non basta, o non serve, la capacità imprenditoriale, ma che, molto spesso, è più utile conoscere persone strategiche o intrattenere nuovi rapporti di conoscenza o d’amicizia. Così comincia dal basso, dalla sua realtà. Contatta qualche direttore di Usl, poi sale in alto e arriva alla politica, dove si fa amico l’assessore alla sanità Frisullo (Pd) che è nella posizione strategica per poter deliberare a suo favore. E poi, visto che non ci si voleva fermare lì, Tarantini sale ancora più in alto. Abborda D’Alema, ma non riesce a farselo amico (anche se era nei suoi progetti), e poi viene introdotto in casa di Berlusconi dove porta delle belle donne, per cercare di ungere i meccanismi anche nella politica nazionale. Tarantini si era attrezzato di due cose fondamentali: soldi e donne, che qui in Italia vanno per la maggiore. A Berlusconi portava ogni tanto qualche escort, a Frisullo portava escort ed in più dava un fisso al mese, per poter avere la precedenza sulla concorrenza, oltre ad una serie di regali. Il punto qual è?Il punto è che un assessore alla sanità è stato corrotto ed in nome del denaro e del sesso sceglieva prodotti “amici” forse disinteressato dal prezzo o dalla qualità (che comunque non è detto fosse di basso livello). Quindi un fatto gravissimo in qualsiasi parte del pianeta perché gli assessori, essendo uomini di Stato, dovrebbero garantire la nostra sicurezza ed incolumità, soprattutto se operano nel settore della sanità. E Berlusconi che ha fatto?Non è stato corrotto, non è stato ricattato, ma ha solo fatto sesso con qualche escort. Su di lui grava la “gravissima” accusa morale di non averlo detto alla Nazione.

Ora, un cittadino (che per semplicità supponiamo non essere italiano, ma apolide) cosa può aspettarsi?Che il reato di corruzione venga martellato dalla carta stampata e dalla televisione, mentre una scopata e via dev’essere martellato dalle riviste patinate. Invece, in Italia, soprattutto ad Annozero tutto ciò non è accaduto: il cazziatone l’hanno fatto a Berlusconi mentre a Frisullo che invece di lì a qualche mese finirà in carcere, non hanno detto quasi niente. Si sono quasi totalmente disinteressati di ciò che era più grave, per soccombere di fronte al mercato ed accontentare i fedeli spettatori di Annozero ai quali forse non interessa cosa è più grave, ma chi è a commetere qualcosa. Questa situazione secondo me, ben esemplifica ciò che intendo per discrepanza: il popolo italiano, diviso sin dalla nascita ed incapace di unirsi (se non ai Mondiali, se vanno bene) si è sempre diviso in due fazioni, dai guelfi e gubellini, alle rivalità rinascimentali fra città della stessa regione, nell’Unità d’Italia tra chi combatteva per il Regno della Sardegna e chi per l’Austria, nel fascismo, nella Seconda Guerra Mondiale tra chi era fascista e chi partigiano, nel Dopoguerra fra chi era democristiano e chi socialista (o comunista), negli anni di Piombo tra chi era terrorista nero e chi rosso, e così via. Oggi, c’è il mega partito dei berlusconiani, e l’altro mega partito degli anti-berlusconiani. Notate bene che non sono semplici divisioni ideologiche, ma noi italiani dobbiamo essere per forza antagonisti al nostro interno, e dobbiamo sempre trovare chi, fra noi, può essere il nostro nemico. Questo alla lunga, impedisce una visione onesta ed obiettiva della realtà, e lascia spazio ad una visione stereotipata o ideologizzata della realtà stessa. Nel caso della sanità pugliese questa discrepanza di giudizio è lampante!Se uno viene corrotto e si prende un fisso al mese per raccomandare qualche protesi, non è importante, perché dall’altra parte c’è un uomo che ha voluto soddisfare i propri bisogni sessuali con una prostituta piuttosto che con la moglie. Non importa se il primo ha commesso vari e gravi reati, perché il secondo sarà sempre peggio. E così ragionando, siamo anche disposti a sovvertire a piacere la nostra scala di valori: laddove una volta c’era la condanna o la galera come peggior cosa, ora essa viene sostituita da un comportamento poco etico o morale, anche se fino a ieri tale comportamento amorale o poco etico non ci interessava assolutamente. Per sposare una delle due ideologie proprie dei due mega partitoni che ho menzionato, siamo disposti a mentire a noi stessi, ad oscurare la realtà, e a sovvertirla. Non ci interessa quale fra le due azioni possa essere più o meno grave, perché a prescindere, a priori Berlusconi è un ladro e dunque va contestato. Annozero a settembre si è comportato quasi alla stessa maniera, perché nella puntata dedicata a Tarantini è stato dato ampio spazio al lettone di Putin, e un esiguo spazio a Frisullo e alle sue marachelle (che voglio ricordare per l’ennesima volta essere gravi almeno 10/20 volte le marachelle di Berlusconi con le escort). Si è cercato a tutti i costi il pelo nell’uovo fino a ritenere più importante della condotta morale piuttosto della condotta legale. Non solo: nelle puntate successive, su Marrazzo, è andato in scena lo stesso teatrino, visto che Marrazzo è stato quasi santificato e addirittura si era parlato di debolezze umane andando a puntare il dito (giustamente) contro i carabinieri infedeli e…..il Premier. Eh si, perché trans o escort che siano, il Premier la combina sempre peggio, anche se poi non pippa cocaina o se non viene ricattato, o sborsa qualche migliaio di Euro. Non importa!Marrazzo con la sua fuga nel convento è diventato simbolo nazionale di rettitudine e correttezza, mentre il Premier è rimasto il peggio del peggio. Cocaina, appalti truccati,corruzione, e via dicendo hanno perso tutto a d’un tratto quell’importanza che fino ad un istante prima avevano, per convertirsi e difendere le posizione del mega partito degli anti berlusconiani.

Altro discorso può essere fatto circa la manifestazione di sabato!1.000.000 o 150.000 non importa!Berlusconi l’ha detta grossa, ed è un criminale per il solo fatto che si è permesso di sparare una cifra simile. Non interessa se poi manifestazioni come il No B day, il popolo viola, il vecchio arcobaleno, manifestazioni del Pd, o dell’Idv sparino cifre assurde anch’essi. Lì sarà la questura politicizzata ed amica di Berlusconi a sbagliare e dare un dato fuorviante per continuare quella che, con troppa semplicità, viene definita come “dittatura”. E dunque, per continuare questa dittatura, la Questura dà, volontariamente cifre sbagliate, per minimizzare le manifestazioni della sinistra. Non ho sentito nessuno eccepire che ad ogni manifestazione si verificano divari enormi nel numero dei partecipanti; forse a nessuno interessa quella che può essere definita come realtà, perché il concetto attuale è che la realtà ce la creiamo noi come vogliamo!Non è più un datto fisso ed immutabile, ma un concetto variabile, soggetto a variazione, a seconda di ciò che preferiamo. In internet leggo molto spesso articoli che prima ancora di scrivere si capisce subito dove vogliano andare a parare. Leggo molto spesso articoli su questa piattaforma (che un po’ assomiglia ad una filiale del mega partito degli anti berlusconiani) che si disinteressano di ricercare la verità od una via di mezzo ma, attraverso articoli del Fatto quotidiano, l’unità, il Manifesto, eccetera, intendono avvallare una certa realtà. Io dal mio canto, ritengo che nulla sia mai bianco o nero.  Quasi sempre la realtà si presenta grigiastra, un giusto compromesso fra due visioni estreme. Eppure vedo che in Italia si continua la tradizione del “bianco e nero” e poche persone presuppongono l’esistenza di un grigio che nella loro scala di colori sembra magicamente scomparso. Ora, non so se definirla una “giusta” situazione, od un comportamento intelligente, perché partire con dei preconcetti solitamente ti impedisce di vedere la realtà. Scrivere articoli, o fondare intere trasmissioni su dei preconcetti, è come guidare col parabrezza annebbiato: non vedi pienamente la realtà ma solo ciò che TU vuoi vedere. Il fenomeno assume contorni inquietanti quando questo comportamento si trasferisce all’élite giornalistica o ai presentatori tv. Nel momento in cui non esiste più un’élite neutra, ma tutti i giornalisti devono essere politicamente schierati, al pari dei presentatori tv, a rimettercene è, a mio avviso, l’intera popolazione. I giornalisti all’interno di una società dovrebbero avere il compito di instillare dubbi, far vedere diverse realtà ed aprire gli occhi ai cittadini. Questo però di fatto non avviene in Italia, e me ne sono accorto quando da qualche settimana ho smesso di leggere i quotidiani (tranne il sabato) perché tra i mille e più quotidiani esistenti in edicola (alla faccia della dittatura!!!) non ce n’è uno che che sia neutro o che comunque abbia l’unico interesse di presentarti la realtà nella sua neutralità. La realtà è una sola a mio avviso, e poi viene interpretata in tanti modi quante sono le persone che la interpretano; ma al giorno d’oggi questa idea sembra essersi capovolta, fino ad arrivare a spiegare che le realtà sono più di una, meglio ancora se due, visto che in Italia c’è stato spessissimo in dualismo di idee. Questo articolo non vuole essere pro o contro qualcuno, visto che non mi interessa il numero dei partecipanti alla manifestazione di sabato e visto che “condanno” le colpe di Berlusconi nel frequentare le escort, però mi domando se è possibile andare avanti e magari progredire se nemmeno riusciamo a distinguere la realtà!Se una dittatura c’è, è molto probabile che si tratti di una dittatura dell’ignoranza e del pre-concetto!!!





Tutti vincitori

1 04 2010

Sin dalle prime ore della sera di lunedì, quando ormai si delineava il risultato globale delle elezioni regionali, ho notato qualcosa di atipico, di non comune a tutte le competizioni. Generalmente, in una competizione c’è un (o un gruppo di) vincitore e un (o un gruppo di) perdente. Talvolta può essere possibile anche un pareggio, però solo in rari casi un pareggio viene accolto con estrema gioia e felicità. Invece queste elezioni regionali sono stati tutte uno stappare bottiglie di spumante e si sono concluse all’insegna della soddisfazione generale. Io, invece, ero solito vedere persone felici e persone abbattute alla fine di una consultazione popolare. Quest’anno invece no, anzi!Al che mi son legittimamente domandato: “Vuoi vedere che finalmente ho trovato la competizione perfetta; quella cioè nella quale chiunque partecipi risulta vincitore?” Eccezion fatta per l’Udc che non ha brindato poiché ha conseguito un vero e proprio pareggio essendo rimasta con gli stessi voti dell’anno precedente, e dell’Idv che per bocca del proprio leader ha ammesso la sconfitta del centro-sinistra, andiamo a vedere chi sono i reali vincitori e chi sono invece i fittizi vincitori:

  1. Il Pdl ha gioito ed esultato sin dalle prime ore della sera, quando lo spoglio era ben lungi dall’essere definito concluso e quando ancora mancavano due Regioni nelle quali c’era un feroce testa a testa che poteva ribaltare la situazione in men che non si dica. Il Pdl ha parzialmente ragione ad esultare, visto che ha espugnato la roccaforte del Piemonte, dove la sinistra governava indiscussa, il Lazio dove erano successi pasticci su pasticci e la loro vittoria era tutt’altro che certa, la Campania com’era ovvio che fosse vista la propaganda sui rifiuti e la Calabria. Tuttavia se io fossi Berlusconi non festeggerei troppo, perché se è anche vero che adesso ho sotto stretto controllo ben 11 regioni su 20, e una fetta non indifferente del PIL italiano, c’è da riflettere profondamente sulla caduta libera dei consensi elettorali al Pdl!Dal 2008 ad ogni elezione il Pdl prende bastonate, ma vince. Prima o poi rischia severamente di perdere, perché a forza di pasticci, intercettazioni, mezze riforme, scandali più o meno veri eccetera perdere una cosa come 4/5 punti percentuali ogni anno alla lunga può essere distruttivo. Quindi festeggino, ma con enorme prudenza derivante dalla consapevolezza che la loro non è altro che una vittoria di Pirro;
  2. Il Pd ha festeggiato anch’esso e per mezzo del proprio leader ha detto che la loro è comunque una vittoria, anche se ieri Bersani è stato smentito dall’ala democratica. Non so se si possa considerare come vittoria l’aver mantenuto 7 Regioni nel centro Italia ove il loro dominio è indiscusso e aver perso il Nord e il Sud oltre che alle Regioni più popolate, più produttive e più importanti. Non so se confermare Umbria e Marche possa valere la metà della Lombardia!Ma se son felici così, lasciamoli gioire!Anch’essi hanno perso consensi anche se in misura minore del Pdl permettendo però proprio a Berlusconi di vincere poiché i suoi voti persi si son compensati coi voti persi dal Pd. Io onestamente perdere quattro regioni e concedere Nord, Sud ed isole al Pdl-Lega la riterrei una sconfitta, alla pari della “vittoria” in Puglia dove nella giunta precedente c’erano persone del partito discutibili e il cui candidato ha dovuto lottare strenuamente per ottenere una ricandidatura dal Pd, e ha dovuto sbaragliare alle primarie il candidato prescelto dal partito;
  3. La Lega Nord è l’unica che può stappare spumanti e far festa, senza che le sue vittorie siano considerate vittorie di pirro o mezze vittorie. La Lega Nord ha ottenuto un aumento sostanziale di voti nell’arco di due anni, ed avendo il 12% di gradimento nazionale. Inoltre in Piemonte ha vinto contro la favorita candidata della sinistra, raccogliendo voti dalla provincia, e in Veneto ha addirittura doppiato il candidato Bortolussi (60% a 30%) e distanziando di 10 punti percentuali il Pdl, quando solo lo scorso anno alle Europee i due partiti erano appaiati. C’è da dire che la Lega ha fatto negli ultimi anni un lavoro straordinario, tenendosi lontana dalle beghe di condominio o dagli scandali sessuali. Sono intervenuti poco su Marrazzo o su Berlusconi dicendo l’essenziale senza continuare la discussione come hanno fatto altri partiti. Tuttavia, attenzione!La fiducia riservata alla Lega è a tempo secondo me e potrà gonfiarsi (fino ad un limite massimo del 18% a mio avviso) solo se attuerà politiche veramente innovative e in grado di cambiare il paese. Attualmente la Lega governa due regioni e mezzo al Nord, visto che oltre a Veneto e Piemonte, anche Formigoni sta più di qua che di là. Inoltre ha importanti ministeri a Roma e una coesa maggioranza. Ci sono tre anni di lavoro ma è chiaro che i leghisti devono attuare il federalismo (e non solo millantarlo) e magari anche il presidenzialismo. Poi a sostegno di queste principali riforme ci devono essere gli aiuti ai lavoratori, agli imprenditori, il taglio di costi della politica regionale, eccetera. Solo ricambiando la fiducia la lega potrà pensare di partire da queste Regionali con l’intento di crescere ulteriormente. Già abbiamo visto che ha ottenuto nella rossa Emilia il 13,6% e che si è affacciata con buoni risultati anche in Toscana-Umbria-Marche, ma se non ricambierà la fiducia, allora potrebbe rischiare di tornare al 3,6% (il consenso più basso mai registrato). Quindi festeggiamo, ma da domani al lavoro!!!!
  4. Movimento a Cinque stelle: in questo blog mi sono sempre espresso contro il fondatore di tale Movimento, e non ho alcuna intenzione di rettificare e scusarmi solo perché hanno ottenuto un buon risultato!I grillini entrano sia in Consiglio sia in Piemonte che in Emilia dove son stati decisivi per aver tolto bei punti alla sinistra!In Emilia, poi, hanno realizzato un exploit non indifferente, 8% e sebbene in Campania siano andati male e in Veneto non entrano in Consiglio solo per una manciata di voti, credo che possano, a buon diritto, festeggiare. Però…C’è sempre un però!Quindi, sebbene io contesti il populismo e la volgarità non sempre giustificata di Grillo devo ammettere che nel caso in cui tale lista fosse indipendente dal comico-politico e nel caso in cui chi vi partecipa fosse davvero gente per bene ed onesta, bè allora signori miei, il Movimento a cinque stelle va tenuto d’occhio!Solo il tempo ci dirà se anche i candidati son malati di populismo come il loro capo ideologico, fatto sta che non si deve cestinarla solo perché Grillo inveisce conto tutti e tutto!Io francamente non lo sopporto e lo stimo solo in veste di comico, però non è detto che lui e il suo movimento siano una cosa unica!Quindi, considerando anche questo aspetto l’Idv farebbe bene a stare attenta a chi ha dietro perché essendo due movimenti simili, uno toglie voti all’altro!

Bene, a corollario di questi principali exploit va fatta notare la regressione dei partiti di estrema sinistra che hanno perso elettorato in maniera ingente passando nell’arco di cinque anni dall’8% a meno del 3%. Non sono in Parlamento e nemmeno in Parlamento Europeo. Qualche seggio in Consiglio regionale sparso per l’Italia e più niente. La falce e martello sembra veramente aver perso appeal e non essere più d’interesse alcuno per gli elettori. Questa crisi è ancora più grave per due motivi: in tempi di crisi economica, l’elettorato stanco dell’inoperatività dei partiti centristi, tende a votare alle estremità, e il fatto che ciò in Italia non si realizzi significa che la crisi è più cupa del previsto. Inoltre il confronto con l’Europa è angosciante!In Francia l’estrema sinistra ha fatto un buono score, e i Verdi sono addirittura la terza forza del Paese mentre qua nemmeno sappiamo se esistono ancora. Troppo litigiosi al proprio interno, troppi progetti nati e subito abortiti, alleanza miste, alleanze di comodo, scissioni e fusioni. Insomma, la gente ha forse la percezione che votare sinistra radicale è come buttare il proprio voto nel cestino e dunque va verso i movimenti di protesta come Lega Nord, Idv e Movimento a Cinque stelle. Io ritengo che Lega Nord (solo se soddisfa i requisiti indicati) nel prossimo futuro tenderà a crescere assieme al Movimento a Cinque stelle, mentre Udc e Idv rischiano di rimanere stabili e i grossi partitoni rischiano addirittura di rinculare, retrocedere. E’ fisiologico a mio avviso perché i super partitoni sono una corazzata a breve termine che a medio-lungo si disgregherà sotto il peso di ideologie contrastanti. Ergo movimenti più piccoli ed ideologicamente più uniformi tenderanno ad attirare il consenso elettorale!

Infine, permettetemi un ultimo attacco all’astensionismo che ormai critico costantemente ad ogni elezione. Ricorrere all’astensionismo è per gente pigra ed ignorante, visto che il non esercitare un diritto per il quale i nostri avi si sono a lungo battuti e che non è mai stato tanto scontato nella storia più che un diritto dovrebbe essere una sorta di dovere morale. Non esercitarlo nell’intento di punire una classe politica che non ci piace è assurda follia. L’astensionismo non si può spiegare attraverso un’univoca spiegazione, ma eventualmente se ne possono soltanto dedurre le cause. Si astiene tanto il pigro che ritiene più importante passare la giornata di sole al mare, quanto il malato o chi all’estero trova il consolato chiuso, quanto colui che vuole protestare. Esistono nel nostro ordinamento giuridico altri strumenti coi quali protestare e nel contempo esercitare un sacrosanto diritto/dovere. Si può ad esempio mettere a verbale il proprio rifiuto, sebbene tale meccanismo non venga incluso nelle statistiche post voto. Oppure si può annullare intenzionalmente la scheda. Le schede annullate tendono ad avere una spiegazione più chiara dell’astensionismo, visto che altamente probabile annullare volontariamente una scheda ed è poco probabile sbagliare a votare. Colmare le urne con schede annullate, significa dare un messaggio più forte e chiaro alla politica, che non l’astensionismo!Ecco perché tale sistema non serve a niente, ed è assolutamente di difficile interpretazione. Nell’attesa e nella speranza che dividano tra schede annullate intenzionalmente e schede annullate per sbaglio, intanto accontentiamoci degli strumenti che abbiamo e cerchiamo di utilizzare quelli giusti ai fini che noi ci prefiggiamo. Poiché è difficile usare l’astensionismo come misura del disinnamoramento della politica, non presentarsi alle urne comporta il fallimento dei nostri obiettivi!





Incompetenti al potere!

2 03 2010

Il caos delle liste del Pdl nel Lazio (e ora pare pure in Lombardia), rivela che molto spesso nei posti importanti, decisionali o di comando ci stanno degli emeriti incapaci. Più precisamente, tutti noi sappiamo che il Pdl non è riuscito a presentare in tempo le liste elettorali per presentarsi nel Lazio, a causa di un errore dei due responsabili: uno ex An e uno ex FI. Difatti, all’interno del Pdl non si ragiona come partito unico, ma come due partiti distinti. Così troviamo la corrente forzista e quella aennina, dal punto di vista economico-patrimoniale, il Pdl deve ancora raggiungere una omogeneità, e anche sulle decisioni non c’è molta chiarezza. Io sono estremamente avverso ai grandi partitoni che considero fallimentari nel lungo termine in quanto al loro interno prevalgono intenti di sopraffazione, lotte politiche, e soprattutto non si considera il collega di partito come tale, ma come un ex finiano, un ex berlusconiano, o un ex comunista se vogliamo spostare l’attenzione al Pd, tanto non cambia nulla.

Così, se alle 12 chiudevano gli uffici per la presentazione delle liste, i delegati responsabili del Pdl, al posto di presentarsi tranquillamente alle nove, si sono presentati poco prima, hanno avuto un diverbio con rappresentanti dei Radicali, hanno abbandonato la fila uscendo dall’ufficio (per un panino o per un’ultima modifica della lista non è dato sapere), e sono poi rientrati a termine scaduto. Successivamente, i delegati responsabili del Pdl sono stati metaforicamente “bloccati” da altri delegati di altri partiti, visto che volevano depositare le firme oltre tempo massimo. Al di là del fatto che mi pare stupido che una lista come il Pdl che conta oltre 2 milioni di voti nel Lazio si presenti agli uffici all’ultimo, mi chiedo come possa essere commessa una simile ingenuità che rischia severamente di compromettere soldi per campagne elettorali, impegni politici, e soprattutto mette a rischio la democrazia. Infatti, se i vari gradi di giudizio dovessero nuovamente dare torto al Pdl, nel Lazio si rischierebbe di lasciare senza voce oltre 2 milioni di persone, e questo un paese democratico non lo può permettere. Lungi da me il voler difendere il Pdl, però lasciare così tante persone senza la possibilità di esprimere il proprio voto significa limitare la democrazia a vantaggio della burocrazia, ben di più di quanto Berlusconi faccia con leggi ad personam. Dunque, proprio coloro che auspicherebbero un giudizio negativo in sede civile od amministrativa, (e sono guarda caso gli avversari politici ai quali potrei consigliare come colonna sonora quella della pubblicità del Lotto (ti piace vincere facile?)) rischiano così facendo di compromettere l’effettivo esercizio della democrazia, pur affermando di voler rispettare le leggi. Ma un conto è presentare una lista che non ha i requisiti, un altro è “invalidare” teoricamente il voto del Lazio a causa di un errore grossolano di due incompetenti. Due Stanlio ed Olio dei nostri tempi. Due Gianni e Pinotto, per intenderci! Parlo di invalidità del voto, perché non può altrimenti essere definito un voto che non tiene conto di 2 milioni di persone; per questo auspico che la Magistratura tenga conto di questo delicato ed importantissimo aspetto che rischierebbe veramente di compromettere la democrazia italiana. E poiché, da cosa nasce cosa, non vorrei mai che il Governo si sentisse legittimato ad emanare leggi ad listam (per usare le parole della Bonino) o a spostare la data delle consultazioni solo per presentare il pdl in tempo.

Capit0lo Bonino: lei è sì candidata della sinistra, ma non dimentichiamoci che è radicale da una vita. E se non ho capito male, i radicali tendono a difendere coi denti e con le unghie la democrazia e la libertà in un Paese. Ora, che la Bonino, per fini personali, speri che il Pdl non si presenti, mal si coniuga con quegli insegnamenti radicali che lei ha, per anni, diffuso!Come potrebbe, la Sig.ra Bonino sentirsi in pace con la propria coscienza politica sapendo che le consultazioni laziali avverranno senza tener conto di un gruzzolo non indifferente di persone?Dove sta la possibilità di esprimere liberamente il proprio voto (concetto di libertà e democrazia) se poi la burocrazia scavalca la democrazia?Ribadisco: non essendo del Pdl non mi interessa granché, ed il mio discorso è prettamente generale, tanto che l’avrei fatto sia col Pd, che con l’Udc o con l’Idv. I maggiori partiti italiani se riescono a raccogliere le firme in tempo devono potersi presentare, minuto in più o minuto in meno!Non stiamo parlando della mancanza di qualche requisito, ma di un eccesso di burocrazia che potrebbe costar caro al popolo laziale.

Nel frattempo, questo caos diffuso all’interno del Pdl, dove ancora si lotta tra amici e nemici, fra FI e An e al cui interno ancora non si ha un’ideologia comune, costa caro in termini percentuali: qui in Veneto, infatti, si parla di un sorpasso notevole da parte della Lega Nord che si sarebbe attestata a +15% rispetto al Pdl, mentre l’anno scorso alle Europee la differenza non raggiungeva nemmeno il punto percentuale. Ora, con il problema Lazio e con l’altro problema messo in stand-by (Lombardia), non è detto che il sorpasso Lega in alcune regioni del Nord non diventi ancora più marcato!Secondo me molti elettori del Pdl si sono stancati dei giochi di potere che son costretti a subire e di una convivenza non sempre serena fra le antiche forze politiche, nonché una convivenza talvolta difficile fra il neo-moderato Fini e il premier Berlusconi. E’ probabile che, in mancanza di alternative e considerata anche la politica dei due forni (molto opportunista) dell’Udc, molti voti possano trasferirsi direttamente da un Pdl in crisi ad una Lega in grande spolvero che sulle questioni becere (vedesi prostitute e trans) tace, ma che sulle altre preme. Credo che il messaggio che la Lega lancia sia quello più attuale e più condiviso dal popolo italiano. Credo che la Lega Nord vada dritta al punto anche se poi ciascuno di noi può concordare o dissentire. Quel che è certo è che, odi politici a parte, va riconosciuta la politica del fare (locale) tipica della Lega con la quale il partito del Nord è riuscito ad attirare consensi sempre maggiori abbandonando lentamente la parte più “estremista” del partito. Poi, con i problemi da me evidenziati, è chiaro che per le Regionali 2010 possiamo aspettarci grosse novità!

Concludo riassumendo a mio avviso gli argomenti degni di nota di questo argomento: l’idiozia e l’incompetenza di due delegati politici che fa temere il peggio visto che non sempre l’idiozia è peculiarità della politica!Molto spesso, infatti, manager stolti e incompetenti gestiscono a suon di milioni imprese che alla fine sfasciano. Forse è proprio questa la chiave dello sviluppo futuro del nostro Paese!Con manager e delegati stolti è difficile creare un grande futuro!Successivamente bisognerebbe secondo me riflettere sul rapporto burocrazia-democrazia, e di come troppo spesso nel nostro paese la prima prevalga sulla seconda. Il terzo argomento di discussione può essere l’inizio di incoerenza presente nel Radicali che si dimostrano opportunisti quando c’è da esserlo, ed infine ci dovremmo domandare se questi partitoni che sono solo un calderone di idee non abbiano fatto il loro tempo e soprattutto perché ogni tot anni si ripresentano ciclicamente. O i nostri politici sono poveri di idee, oppure non capiscono mai la lezione sino in fondo!Così comportandosi, il Pdl rischia l’autodistruzione, chissà che qualcuno recepisca il messaggio che se davvero dobbiamo fare un partito unico e creare un bipolarismo, che almeno siano due partiti seri e non costruiti per mera convenienza elettorale o per copiare l’avversario!





Serena constatazione sulla politica italiana

16 10 2009

Accendo la televisione e vedo due principali partiti in rivolta gli uni contro gli altri. Vedo un Premier, eletto democraticamente un anno fa con oltre il 30% dei consensi, che è costretto a parlare più dei suoi affari privati e personali che della situazione italiana. Vedo un partito di opposizione che non si oppone sulle cose fatte dal Governo, ma si oppone a Berlusconi e alla sua vita privata. Vedo un Partito Democratico in totale confusione e in ansia per l’elezione di un segretario che si spera possa durare più dei precedenti. Vedo due principali partiti, due partitoni ai quali però manca un ideale di fondo che sia condiviso da tutti. Sia da una parte come dall’altra, vedo che nel Pd, e nel Pdl c’è chi cerca di far carriera parlando male dei propri colleghi; vedo stupide correnti politiche che distruggono più di quel che fanno. Se nel Pdl ci sono soggetti che fremono per la successione a Berlusconi, nel Pd invece c’è la fila degli scontenti: di coloro, cioè, che nel progetto Pd non si riconoscono e che presto o tardi se ne andranno. Queste due costruzioni politiche sembrano essere state costruite col solo obiettivo di non perdere voti: il Pd cercava di perderne il meno possibile dopo il Governo Prodi, mentre il Pdl giudicava troppo dispersivo essere divisi in due partiti. La realtà che appare ai miei occhi, è che quella di costruire partitoni da oltre il 20% sia la moda del momento che però si sgretolerà ben presto visto che manca un unico filo conduttore, un ideale unico che tenga uniti le persone.

Inoltre, vedo che certa stampa si preoccupa più degli affari privati del Premier che non dello stato di salute di questo povero Stato chiamato Italia. Ahimè, vedo giornali stranieri che per ragranellare qualche spicciolo in più nominano con insistenza ed ossessione il nome del nostro Premier; pensando di saperne più di noi dalla lontana Inghilterra giudicano l’operato del Governo e pure la popolazione italiana, non rendendosi conto che le uniche notizie che hanno sono certamente errate e stereotipate. Vedo gente che, non avendo argomenti migliori, cerca nella stampa estera una voce di conforto. Si tende, allora, ad attribuire come una verità assoluta, quasi un dogma, ciò che scrivono i quotidiani inglesi, francesi, spagnoli o americani. Pur sapendo che nessuno fra costoro ha nulla da insegnarci: gli inglesi son ben lungi dal poterci insegnare qualcosa in fatto di moralità, visto che il loro Premie, Gordon Brown ha perso metà governo per lo scandalo rimborsi spese gonfiati. Gli spagnoli, poi, non ne parliamo!Giudicano i respingimenti italiani quando loro preferiscono puntare col mirino di un fucile alle bagnarole cariche di immigrati.

Vedo programmi televisivi sulla rete pubblica che, al posto di occuparsi dell’attualità politica, parlano ossessivamente della vita privata del premier: chi conosce, chi frequenta, con chi va a letto, se la sua azienda viene data per spacciata o meno. L’Italia sembra andare alla deriva, e nessuno evidentemente è interessato. Né i giornalisti, né i telespettatori. Tutti preferiscono far finta che tutto vada bene e parlare di Mr. Berlusconi e i suoi vizietti. Vedo il programma di Santoro che parla per la quarta puntata di Berlusconi, tralasciando tutto il resto solo perché puntate del genere fanno audience e lui può giustificare la propria presenza in RAI. Mi chiedo, naturalmente, quanto avanti potremmo ancora andare avanti con questo muro contro muro suicida, dove nessuno guarda ai problemi degli italiani, ma dove ci si oppone alle idee e non alle politiche di governo.

Io sono sì filo berlusconiano, ma ciò non mi impedisce di guardare la situazione di casa nostra con enorme pessimismo ed occhio critico!L’Italia è ancora affossata in una crisi, ogni giorno decine di persone perdono uno stipendio e decine altre muoiono sul posto di lavoro. Nel nostro Stato, i disoccupati sono costretti a gesti estremi come salire sui parapetti o sulle gru per farsi notare dalla politica. La quale, invece di pensare al popolo, alle sue preoccupazioni e ai suoi problemi, fa capire chiaramente che prima vengono le faccende in casa Berlusconi, e poi, se Dio vorrà, verrà anche il popolo coi propri bisogni. Dicevo che io sono sì filo-berlusconiano, ma prima di essere tale sono, come tutti voi, un semplice cittadino italiano, amante della politica, il cui cuore si strazia a vedere un Paese ridotto in questa maniera. Viviamo in un Paese già di per sé problematico, poco unito, e ricco di problemi. Non paghi di ciò, i politici si arrabbiano tra di loro per faccende squisitamente private e il popolo sembra essere d’accordo. Vedo che chi si oppone a Berlusconi (e nel nostro Paese sono una minoranza), non riuscendo a sconfiggerlo con la dialettica e la politica, tenta di farlo attraverso la stampa internazionale e i Tribunali, le cui sentenze, guarda caso, arrivano sempre in momenti topici della politica italiana (si guardi il processo a Mills, e il Lodo Mondadori). Addirittura vedo che chi proprio non riesce a sconfiggerlo nemmeno così, tenta la carta dell’omicidio, implorando su Facebook qualcuno che “pianti una pallottola in testa a Silvio”. Tutti questi comportamenti, uniti alla frenesia di voler scalzare a tutti i costi Berlusconi, possono veramente portarci verso una deriva pericolosa che non voglio nemmeno immaginare.

Io inviterei i politici e coloro che si interessano di politica, ad abbassare notevolmente i toni, sia da una parte che dall’altra. All’Italia tutto questo can can mediatico fastidioso non fa bene; e non fa bene a coloro che meriterebbero maggiore attenzione di quella che invece godono. Per il futuro spero di poter sentire maggiormente il Premier rispondere a domande di attualità politica, e non alle solite domande su questioni private o di poco interesse per il Paese!E vorrei anche sentire una vera opposizione che si oppone o che collabora con la maggioranza per il bene del Paese, senza fare gli snob o gli arroganti dal basso del loro 24%!!!Mi piacerebbe che l’opposizione venisse fatta sugli argomenti concreti, e non sui discorsi. Vorrei che si desse maggiore importanza all’attuale situazione socio-economica del nostro Paese, tralasciando, finalmente, argomenti di secondo ordine che sarebbe opportuno trattare quando le acque si saranno calmate e quando il nostro Paese attraverserà una fase maggiormente serena, da tutti i punti di vista!

Si ricordino i Sigg.ri politici e tutti quelli che la politica la masticano, che al primo posto va messo il popolo coi suoi problemi e i suoi bisogni. Al popolo inteso come collettività, sarebbe ora di dare maggiore ascolto e di prestare maggiore attenzione, e perché no, di fare tutto ciò assieme, uniti e coesi!!!

Tommaso