Serena constatazione sulla politica italiana

16 10 2009

Accendo la televisione e vedo due principali partiti in rivolta gli uni contro gli altri. Vedo un Premier, eletto democraticamente un anno fa con oltre il 30% dei consensi, che è costretto a parlare più dei suoi affari privati e personali che della situazione italiana. Vedo un partito di opposizione che non si oppone sulle cose fatte dal Governo, ma si oppone a Berlusconi e alla sua vita privata. Vedo un Partito Democratico in totale confusione e in ansia per l’elezione di un segretario che si spera possa durare più dei precedenti. Vedo due principali partiti, due partitoni ai quali però manca un ideale di fondo che sia condiviso da tutti. Sia da una parte come dall’altra, vedo che nel Pd, e nel Pdl c’è chi cerca di far carriera parlando male dei propri colleghi; vedo stupide correnti politiche che distruggono più di quel che fanno. Se nel Pdl ci sono soggetti che fremono per la successione a Berlusconi, nel Pd invece c’è la fila degli scontenti: di coloro, cioè, che nel progetto Pd non si riconoscono e che presto o tardi se ne andranno. Queste due costruzioni politiche sembrano essere state costruite col solo obiettivo di non perdere voti: il Pd cercava di perderne il meno possibile dopo il Governo Prodi, mentre il Pdl giudicava troppo dispersivo essere divisi in due partiti. La realtà che appare ai miei occhi, è che quella di costruire partitoni da oltre il 20% sia la moda del momento che però si sgretolerà ben presto visto che manca un unico filo conduttore, un ideale unico che tenga uniti le persone.

Inoltre, vedo che certa stampa si preoccupa più degli affari privati del Premier che non dello stato di salute di questo povero Stato chiamato Italia. Ahimè, vedo giornali stranieri che per ragranellare qualche spicciolo in più nominano con insistenza ed ossessione il nome del nostro Premier; pensando di saperne più di noi dalla lontana Inghilterra giudicano l’operato del Governo e pure la popolazione italiana, non rendendosi conto che le uniche notizie che hanno sono certamente errate e stereotipate. Vedo gente che, non avendo argomenti migliori, cerca nella stampa estera una voce di conforto. Si tende, allora, ad attribuire come una verità assoluta, quasi un dogma, ciò che scrivono i quotidiani inglesi, francesi, spagnoli o americani. Pur sapendo che nessuno fra costoro ha nulla da insegnarci: gli inglesi son ben lungi dal poterci insegnare qualcosa in fatto di moralità, visto che il loro Premie, Gordon Brown ha perso metà governo per lo scandalo rimborsi spese gonfiati. Gli spagnoli, poi, non ne parliamo!Giudicano i respingimenti italiani quando loro preferiscono puntare col mirino di un fucile alle bagnarole cariche di immigrati.

Vedo programmi televisivi sulla rete pubblica che, al posto di occuparsi dell’attualità politica, parlano ossessivamente della vita privata del premier: chi conosce, chi frequenta, con chi va a letto, se la sua azienda viene data per spacciata o meno. L’Italia sembra andare alla deriva, e nessuno evidentemente è interessato. Né i giornalisti, né i telespettatori. Tutti preferiscono far finta che tutto vada bene e parlare di Mr. Berlusconi e i suoi vizietti. Vedo il programma di Santoro che parla per la quarta puntata di Berlusconi, tralasciando tutto il resto solo perché puntate del genere fanno audience e lui può giustificare la propria presenza in RAI. Mi chiedo, naturalmente, quanto avanti potremmo ancora andare avanti con questo muro contro muro suicida, dove nessuno guarda ai problemi degli italiani, ma dove ci si oppone alle idee e non alle politiche di governo.

Io sono sì filo berlusconiano, ma ciò non mi impedisce di guardare la situazione di casa nostra con enorme pessimismo ed occhio critico!L’Italia è ancora affossata in una crisi, ogni giorno decine di persone perdono uno stipendio e decine altre muoiono sul posto di lavoro. Nel nostro Stato, i disoccupati sono costretti a gesti estremi come salire sui parapetti o sulle gru per farsi notare dalla politica. La quale, invece di pensare al popolo, alle sue preoccupazioni e ai suoi problemi, fa capire chiaramente che prima vengono le faccende in casa Berlusconi, e poi, se Dio vorrà, verrà anche il popolo coi propri bisogni. Dicevo che io sono sì filo-berlusconiano, ma prima di essere tale sono, come tutti voi, un semplice cittadino italiano, amante della politica, il cui cuore si strazia a vedere un Paese ridotto in questa maniera. Viviamo in un Paese già di per sé problematico, poco unito, e ricco di problemi. Non paghi di ciò, i politici si arrabbiano tra di loro per faccende squisitamente private e il popolo sembra essere d’accordo. Vedo che chi si oppone a Berlusconi (e nel nostro Paese sono una minoranza), non riuscendo a sconfiggerlo con la dialettica e la politica, tenta di farlo attraverso la stampa internazionale e i Tribunali, le cui sentenze, guarda caso, arrivano sempre in momenti topici della politica italiana (si guardi il processo a Mills, e il Lodo Mondadori). Addirittura vedo che chi proprio non riesce a sconfiggerlo nemmeno così, tenta la carta dell’omicidio, implorando su Facebook qualcuno che “pianti una pallottola in testa a Silvio”. Tutti questi comportamenti, uniti alla frenesia di voler scalzare a tutti i costi Berlusconi, possono veramente portarci verso una deriva pericolosa che non voglio nemmeno immaginare.

Io inviterei i politici e coloro che si interessano di politica, ad abbassare notevolmente i toni, sia da una parte che dall’altra. All’Italia tutto questo can can mediatico fastidioso non fa bene; e non fa bene a coloro che meriterebbero maggiore attenzione di quella che invece godono. Per il futuro spero di poter sentire maggiormente il Premier rispondere a domande di attualità politica, e non alle solite domande su questioni private o di poco interesse per il Paese!E vorrei anche sentire una vera opposizione che si oppone o che collabora con la maggioranza per il bene del Paese, senza fare gli snob o gli arroganti dal basso del loro 24%!!!Mi piacerebbe che l’opposizione venisse fatta sugli argomenti concreti, e non sui discorsi. Vorrei che si desse maggiore importanza all’attuale situazione socio-economica del nostro Paese, tralasciando, finalmente, argomenti di secondo ordine che sarebbe opportuno trattare quando le acque si saranno calmate e quando il nostro Paese attraverserà una fase maggiormente serena, da tutti i punti di vista!

Si ricordino i Sigg.ri politici e tutti quelli che la politica la masticano, che al primo posto va messo il popolo coi suoi problemi e i suoi bisogni. Al popolo inteso come collettività, sarebbe ora di dare maggiore ascolto e di prestare maggiore attenzione, e perché no, di fare tutto ciò assieme, uniti e coesi!!!

Tommaso