Incompetenti al potere!

2 03 2010

Il caos delle liste del Pdl nel Lazio (e ora pare pure in Lombardia), rivela che molto spesso nei posti importanti, decisionali o di comando ci stanno degli emeriti incapaci. Più precisamente, tutti noi sappiamo che il Pdl non è riuscito a presentare in tempo le liste elettorali per presentarsi nel Lazio, a causa di un errore dei due responsabili: uno ex An e uno ex FI. Difatti, all’interno del Pdl non si ragiona come partito unico, ma come due partiti distinti. Così troviamo la corrente forzista e quella aennina, dal punto di vista economico-patrimoniale, il Pdl deve ancora raggiungere una omogeneità, e anche sulle decisioni non c’è molta chiarezza. Io sono estremamente avverso ai grandi partitoni che considero fallimentari nel lungo termine in quanto al loro interno prevalgono intenti di sopraffazione, lotte politiche, e soprattutto non si considera il collega di partito come tale, ma come un ex finiano, un ex berlusconiano, o un ex comunista se vogliamo spostare l’attenzione al Pd, tanto non cambia nulla.

Così, se alle 12 chiudevano gli uffici per la presentazione delle liste, i delegati responsabili del Pdl, al posto di presentarsi tranquillamente alle nove, si sono presentati poco prima, hanno avuto un diverbio con rappresentanti dei Radicali, hanno abbandonato la fila uscendo dall’ufficio (per un panino o per un’ultima modifica della lista non è dato sapere), e sono poi rientrati a termine scaduto. Successivamente, i delegati responsabili del Pdl sono stati metaforicamente “bloccati” da altri delegati di altri partiti, visto che volevano depositare le firme oltre tempo massimo. Al di là del fatto che mi pare stupido che una lista come il Pdl che conta oltre 2 milioni di voti nel Lazio si presenti agli uffici all’ultimo, mi chiedo come possa essere commessa una simile ingenuità che rischia severamente di compromettere soldi per campagne elettorali, impegni politici, e soprattutto mette a rischio la democrazia. Infatti, se i vari gradi di giudizio dovessero nuovamente dare torto al Pdl, nel Lazio si rischierebbe di lasciare senza voce oltre 2 milioni di persone, e questo un paese democratico non lo può permettere. Lungi da me il voler difendere il Pdl, però lasciare così tante persone senza la possibilità di esprimere il proprio voto significa limitare la democrazia a vantaggio della burocrazia, ben di più di quanto Berlusconi faccia con leggi ad personam. Dunque, proprio coloro che auspicherebbero un giudizio negativo in sede civile od amministrativa, (e sono guarda caso gli avversari politici ai quali potrei consigliare come colonna sonora quella della pubblicità del Lotto (ti piace vincere facile?)) rischiano così facendo di compromettere l’effettivo esercizio della democrazia, pur affermando di voler rispettare le leggi. Ma un conto è presentare una lista che non ha i requisiti, un altro è “invalidare” teoricamente il voto del Lazio a causa di un errore grossolano di due incompetenti. Due Stanlio ed Olio dei nostri tempi. Due Gianni e Pinotto, per intenderci! Parlo di invalidità del voto, perché non può altrimenti essere definito un voto che non tiene conto di 2 milioni di persone; per questo auspico che la Magistratura tenga conto di questo delicato ed importantissimo aspetto che rischierebbe veramente di compromettere la democrazia italiana. E poiché, da cosa nasce cosa, non vorrei mai che il Governo si sentisse legittimato ad emanare leggi ad listam (per usare le parole della Bonino) o a spostare la data delle consultazioni solo per presentare il pdl in tempo.

Capit0lo Bonino: lei è sì candidata della sinistra, ma non dimentichiamoci che è radicale da una vita. E se non ho capito male, i radicali tendono a difendere coi denti e con le unghie la democrazia e la libertà in un Paese. Ora, che la Bonino, per fini personali, speri che il Pdl non si presenti, mal si coniuga con quegli insegnamenti radicali che lei ha, per anni, diffuso!Come potrebbe, la Sig.ra Bonino sentirsi in pace con la propria coscienza politica sapendo che le consultazioni laziali avverranno senza tener conto di un gruzzolo non indifferente di persone?Dove sta la possibilità di esprimere liberamente il proprio voto (concetto di libertà e democrazia) se poi la burocrazia scavalca la democrazia?Ribadisco: non essendo del Pdl non mi interessa granché, ed il mio discorso è prettamente generale, tanto che l’avrei fatto sia col Pd, che con l’Udc o con l’Idv. I maggiori partiti italiani se riescono a raccogliere le firme in tempo devono potersi presentare, minuto in più o minuto in meno!Non stiamo parlando della mancanza di qualche requisito, ma di un eccesso di burocrazia che potrebbe costar caro al popolo laziale.

Nel frattempo, questo caos diffuso all’interno del Pdl, dove ancora si lotta tra amici e nemici, fra FI e An e al cui interno ancora non si ha un’ideologia comune, costa caro in termini percentuali: qui in Veneto, infatti, si parla di un sorpasso notevole da parte della Lega Nord che si sarebbe attestata a +15% rispetto al Pdl, mentre l’anno scorso alle Europee la differenza non raggiungeva nemmeno il punto percentuale. Ora, con il problema Lazio e con l’altro problema messo in stand-by (Lombardia), non è detto che il sorpasso Lega in alcune regioni del Nord non diventi ancora più marcato!Secondo me molti elettori del Pdl si sono stancati dei giochi di potere che son costretti a subire e di una convivenza non sempre serena fra le antiche forze politiche, nonché una convivenza talvolta difficile fra il neo-moderato Fini e il premier Berlusconi. E’ probabile che, in mancanza di alternative e considerata anche la politica dei due forni (molto opportunista) dell’Udc, molti voti possano trasferirsi direttamente da un Pdl in crisi ad una Lega in grande spolvero che sulle questioni becere (vedesi prostitute e trans) tace, ma che sulle altre preme. Credo che il messaggio che la Lega lancia sia quello più attuale e più condiviso dal popolo italiano. Credo che la Lega Nord vada dritta al punto anche se poi ciascuno di noi può concordare o dissentire. Quel che è certo è che, odi politici a parte, va riconosciuta la politica del fare (locale) tipica della Lega con la quale il partito del Nord è riuscito ad attirare consensi sempre maggiori abbandonando lentamente la parte più “estremista” del partito. Poi, con i problemi da me evidenziati, è chiaro che per le Regionali 2010 possiamo aspettarci grosse novità!

Concludo riassumendo a mio avviso gli argomenti degni di nota di questo argomento: l’idiozia e l’incompetenza di due delegati politici che fa temere il peggio visto che non sempre l’idiozia è peculiarità della politica!Molto spesso, infatti, manager stolti e incompetenti gestiscono a suon di milioni imprese che alla fine sfasciano. Forse è proprio questa la chiave dello sviluppo futuro del nostro Paese!Con manager e delegati stolti è difficile creare un grande futuro!Successivamente bisognerebbe secondo me riflettere sul rapporto burocrazia-democrazia, e di come troppo spesso nel nostro paese la prima prevalga sulla seconda. Il terzo argomento di discussione può essere l’inizio di incoerenza presente nel Radicali che si dimostrano opportunisti quando c’è da esserlo, ed infine ci dovremmo domandare se questi partitoni che sono solo un calderone di idee non abbiano fatto il loro tempo e soprattutto perché ogni tot anni si ripresentano ciclicamente. O i nostri politici sono poveri di idee, oppure non capiscono mai la lezione sino in fondo!Così comportandosi, il Pdl rischia l’autodistruzione, chissà che qualcuno recepisca il messaggio che se davvero dobbiamo fare un partito unico e creare un bipolarismo, che almeno siano due partiti seri e non costruiti per mera convenienza elettorale o per copiare l’avversario!